venerdì 15 aprile 2011

Kruscev contro Stalin

Morto Stalin nel 1953, il suo successore, Nikita Kruscev, dimostrò subito di volersi staccare dalla linea del suo predecessore. K. Voleva realizzare un vasto programma di riforme per modernizzare la società sovietica e migliorare le condizioni di vita della popolazione. Inoltre cercò di migliorare i rapporti con gli Stati Uniti, dimostrando la superiorità del sistema comunista rispetto a quello capitalista. Quindi, la gara tra le due superpotenze doveva essere spostato dal terreno militare a quello della ricerca scientifica e dello sviluppo economico.Queste posizioni resero possibile la Conferenza di Ginevra, a cui, oltre a Kruscev, parteciparono anche il Presidente americano Dwight Eisenhower ed i capi di governo inglese e francese. Così per la prima volta dalla fine della guerra le superpotenze riallacciarono il dialogo e iniziò l’epoca della distensione: il contrasto tra USA e URSS restava ma senza le tensioni e gli eccessi degli anni precedenti.
Ma la novità più importante fu la denuncia di Kruscev dei crimini di Stalin nel 56. K, infatti, fece un discorso al XX Congresso del Partito Comunista in cui affermava che Stalin imponeva le sue idee, chiedendo sottomissione assoluta alle sue opinioni. E quando molti attivisti del partito furono accusati di essere nemici al partito in realtà erano solamente onesti comunisti. Questo rapporto rimase segreto per qualche mese poi apparve su tutti i giornali americani. Così tra i comunisti che adoravano Stalin ci fu un grande disorientamento e nei paesi del blocco comunista si sviluppò la speranza di un regime meno oppressivo.
In Polonia i dirigenti del partito legati a Stalin furono sostituiti. In Ungheria, però, dove il Capo del governo Imre Nagy voleva concedere la libertà di stampa e portare la nazione fuori dal Patto di Varsavia, la situazione fu difficoltosa. Intervenne, infatti, l’Armata Rossa e soffocò nel sangue il tentativo riformatore. La repressione ungherese destò grande scalpore in Occidente e alcuni comunisti presero le distanze dall’Unione Sovietica. La repressione aveva dimostrato il lato oppressivo del regime sovietico solitamente coperto dalla propaganda e che, in realtà, gli Stati comunisti non contavano nulla perché dipendevano completamente dalla volontà di Mosca, vennero, quindi, definiti Stati Satelliti.Negli anni successivi le repressioni brutali continuarono; il caso più grave si verificò in Cecoslovacchia nel 68: il partito comunista, guidato da Alexander Dubcek, aveva l’obiettivo di liberalizzare l’economia e di creare un socialismo più umano. Ma l’Unione Sovietica, preoccupata da quest’iniziativa, intervenne: l’Armata Rossa entrò a Praga, ponendo fine alla “Primavera di Praga”, come viene chiamato quel periodo.

mercoledì 13 aprile 2011

L'ascesa al Potere

Dopo la morte di Stalin, avvenuta nel marzo 1953, si scatenò la lotta per la successione all'interno del partito. Inizialmente sembrò predominante la posizione di Lavrenty Beria ministro degli Interni e capo della polizia segreta. Temendo che Beria avrebbe potuto decidere di ucciderli, per rafforzare il suo potere, Georgij Malenkov, Lazar Kaganovich, Vjačeslav Molotov, Nikolai Bulganin ed altri appoggiarono Chruščëv e fecero rimuovere Beria dal potere.Beria fu imprigionato in attesa dell'esecuzione che avvenne poi in dicembre. Chruščëv non era vicino al potere nonostante volesse questa promozione. Diventò il capo del Partito il 7 settembre di quell'anno e salì al potere nonostante i suoi numerosi rivali. La leadership di Chruščëv fu cruciale per l'URSS.Fece molte riforme e stupì i delegati del XX Congresso del PCUS il 25 febbraio 1956 col suo famoso "discorso segreto" in cui denunciava il culto della personalità di Stalin e i crimini commessi durante la Grande Purga. Questo contribuì a far allontanare da Chruščëv i membri più conservatori del partito, ma nonostante ciò Chruščëv riuscì ad allontanarli dopo che cercarono di spodestarlo nel 1957.
Nel 1958 Chruščëv rimpiazzò Bulganin come primo ministro e si stabilì come unico leader dello stato e del partito. Diventò premier dell'Unione Sovietica il 27 marzo 1958.
Nel 1959 Richard Nixon, allora vice presidente degli Stati Uniti, trascorse le sue vacanze in Unione Sovietica, inviato dal presidente Eisenhower per inaugurare l'Esposizione Nazionale Americana a Mosca. Durante tale visita, tra l'altro, il 24 luglio Nixon e Chruščëv discussero pubblicamente i meriti dei rispettivi sistemi economici, capitalismo e comunismo, in un improvvisato confronto passato alla storia come "dibattito in cucina", perché ebbe luogo principalmente nella cucina di una casa prefabbricata americana presentata all'esposizione.
Nel 1960 Chruščëv visitò gli Stati Uniti come rivale anzichè nemico,e questo causò l'allontanameento della Cina e la rottura tra URSS e la Repubblica Popolare Cinese.
Nel 1961 Chruščëv approvò il piano per la costruzione del muro di Berlino proposto dal leader della Germania Est Walter Ulbricht, allo scopo di fermare le ormai massicce emigrazioni clandestine. Infatti la quasi totalità dei cittadini della Germania Est che a partire dalla divisione della Germania alla costruzione del muro passarono clandestinamente alla parte occidentale, stimati attorno ai 3 milioni, lo fecero passando per Berlino, essa stessa divisa in due zone di influenza sovietica e occidentale.

Biografia di Nikita Sergeevič Chruščёv

Nikita Chruščëv nacque il 15 aprile 1894 a Kalinovka, in provincia di Kursk, nella Russia imperiale (nell'attuale Russia e vicino all'attuale confine con l'Ucraina). Nel 1908, la sua famiglia si trasferì a Juzovka, in Ucraina. Juzovka fu in seguito ribattezzata Stalino, ma grazie alla destalinizzazione dello stesso Chruščëv si chiama oggi Doneck. Chruščëv era etnicamente ucraino, ma, come per molti altri leader sovietici, si è sempre pensato (erroneamente) che fosse russo.
Sebbene pare fosse molto intelligente, Chruščëv ricevette solo circa due anni di educazione elementare, e probabilmente imparò a leggere verso i trent'anni.
Chruščëv lavorò come installatore di tubi in varie fabbriche e miniere. Durante la prima guerra mondiale, Chruščëv si impegnò in attività sindacali, e dopo la rivoluzione russa del 1917 combatté nell'Armata rossa, in seguito svolgendo funzione di Commissario Politico. Divenne membro del partito nel 1918 e lavorò in varie posizioni amministrative nel Donbass e a Kiev.
Nel 1931 passò per le segreterie dei rajkom (comitati distrettuali, in russo районные комитеты, sing. районный комитет) dei quartieri Bauman e Krasnaja Presnja a Mosca, anche grazie alle raccomandazioni dell'amico Lazar Kaganovič, mentre nel 1932 venne eletto secondo segretario del gorkom (comitato cittadino, in russo городские комитеты, sing. городской комитет) di Mosca; nel 1934 divenne primo segretario del gorkom moscovita del partito comunista dell'Unione Sovietica, e secondo segretario dell'obkom (comitato regionale, in russo областной комиетет) sempre di Mosca. Dal 1934 Chruščëv fu membro effettivo del comitato centrale del partito comunista dell'Unione Sovietica. Nel gennaio del 1938 fu nominato come "facente funzione" di primo segretario del comitato centrale del partito comunista ucraino, in sostituzione dei precedenti membri falcidiati dalle persecuzioni staliniane del 1937-38. Venne invece effettivamente eletto a tale carica nel giugno dello stesso anno, oltre ad assumere la segreteria dell'Obkom di Kiev.
Fu eletto membro candidato del Politburo nel 1938, contestualmente all'elezione nel Presidium (comitato esecutivo) del neo-eletto soviet supremo dell'URSS, alla prima elezione dopo la nuova costituzione del 1936.